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CREATIONS

Da sempre mi piacciono i materiali naturali, ancora prima che diventassero “di moda” (se mai sia una questione di moda amare ciò che ogni umano dovrebbe per istinto amare): ore e ore passate su spiagge deserte in inverno, o nei boschi con gli aghi delle conifere che “suonano” al vento, raccogliendo legni, sassi, conchiglie, pigne, gusci, assemblandoli poi senza limiti di fantasia. Alcuni anni fa sono comparse nei negozi le prime lampade fatte con legni levigati dal mare, e ho pensato che quando li progettavo io 20 o 30 anni fa sembravo una pazza semplicista che vuole fare la Robinson Crusoe, ma contemporaneamente mi ha fatto piacere perché è segno che ora più gente è pronta a preferire materiali che parlano direttamente al cuore, invece che accordare la preferenza a oggetti freddi e innaturali imposti da una qualche moda dettata dalle multinazionali.

Amo da sempre anche cambiare la funzione degli oggetti (in Francia lo apprezzano già da tanto), e mi piace molto anche unire il “sacro” al “profano”, cioè unire materiali preziosi, che già la gente tiene in alta considerazione, con materiali che vengono calpestati o buttati via senza il minimo riguardo: in questo modo si può percepire che tra un pezzetto di oro e un pezzetto di sasso o un pezzetto di legno non c’è differenza oggettiva di valore, ma solo arbitraria differenza economica che gli umani hanno loro attribuito; così un gioiello, fatto con materiale che di solito viene calpestato unito a materiale di cui ci si affanna a recuperare perfino la sua polvere, restituisce dignità e valore anche al pezzetto di legno spiaggiato, dando vita a nuove combinazioni piene di nuove originali prospettive.

Per non parlare della cosiddetta immondizia: oggetti rotti di plastica o di metallo, cartoncini piegati, attrezzi non più degni di sguardo, secondo la maggioranza: eccoli prender di nuovo vita sotto forma di collage tridimensionali o di mini-sculture.

Tutto ciò finalmente ora comincia ad essere apprezzato, visto che ci si è accorti che il pianeta sta crollando sotto il peso dell’impronta ecologica umana. Se ancora è prematuro dire che la spazzatura di ieri sta diventando l’oro di domani, almeno si può affermare che, tra riciclo e riuso, oggi gli occhi che guardano gli oggetti da buttare sono occhi più attenti a cogliere una seconda possibilità di vita per essi, sia pratica sia artistica. Tutto ciò, come precorritrice di queste tendenze, non può che rendermi felice.

timi shakti fine art

PENDENTE in OSSO di BALENA

dalle AZZORRE e LEGNO da CARNAC

Questo pendente è stato progettato da me e realizzato da un’orafa locale con oro e diamanti. Il legno di supporto proviene dal sito megalitico di Carnac (Bretagna), raccogliendo da terra rametti caduti dagli alberi presenti attorno al sito archeologico. La balena è fatta proprio in osso di balena, proveniente da balene delle Azzorre decedute per morte naturale, venduto sotto forma di portachiavi (che svilimento per il buon gigante trapassato…) esclusivamente dall’Amministrazione delle Azzorre, cosicché riescono ad impedire il mercato di balene uccise apposta per guadagno.

COLLAGE di PEZZI raccolti da suolo di CANTIERE NAUTICO:

ALAGGIO di BARCA con TELECOMANDO

Questo collage è stato assemblato raccogliendo tra la ghiaia di un cantiere nautico tutti i pezzetti e le “immondizie” che inevitabilmente cadono a terra quando si fa manutenzione alle barche o quando le si ripara. Rappresenta l’addetto alle manovre del travel lift in un cantiere nautico mentre si accinge ad alare una barca: la barca è nel bacino del travel lift, ormeggiata a riva, e l’addetto è sulla coperta della barca che sta per attaccare il gancio del travel lift alle imbragature che cingono la barca, per poterla sollevare; per manovrare il travel lift, l’addetto ha a tracolla il telecomando. Quando ho raccolto i “rifiuti” del cantiere, ho deciso che il soggetto del collage dovesse avere totale attinenza col luogo di raccolta dei pezzi, altrimenti sarebbe stato troppo facile… 

timi shakti fine art collage travel lift cantiere
timi shakti fine art

CIVETTA

fatta con 

PIASTRELLA ROTTA e LEGNETTI da CARNAC

Una piastrella rotta raccolta in un prato scosceso vicino a casa; radici degli alberi attorno al sito megalitico di Carnac (Francia).  

Senza dubbio una bellissima nuova vita per la povera piastrella gettata senza intravederne le sue potenzialità e senza notare che poteva ancora dirci molto.

LETTERA "R" TRATTA DA "The BOOK of KELLS"

Uno stupendo intreccio tratto dall'antichissimo capolavoro irlandese "The Book of Kells".

L'ho intagliato a mano in legno di tiglio usando ottime sgorbie tedesche e ho volutamente lasciato il fondo con i segni delle sgorbie, come carattere distintivo e di pregio di un lavoro fatto a mano, non con le macchine automatiche. 

timi sakti fine art
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